Cosa dire, avere coraggio, la paura del resto soccombe su quasi tutti e io ho il terrore di mettermi in mostra, ho la paura che il primo passo è già una pozzanghera dove io potrei completamente sporcarmi, ma poi quel commento che mi diede coraggio, uno straniero che mi consigliò di buttarmi, di provare e allora, se sono solo una dilettante chissà se un domani potrei anche diventare abbastanza brava da far leggere un racconto?

Si, la paura di pubblicare il mio libro che probabilmente la prima scrittura fatta è stata molto sbrigativa e rileggere il racconto ho la testa completamente in fumo.

Mi voglio mettere in gioco, un commento che mi ha dato la carica di provarci, mi ha dato carica perchè sentirlo dire da chi conosci non è come sentirlo dire da un “estraneo”, mi sento in un altro mondo. Ho la sensazione di vivere più mondi paralleli, la mia vita, la malattia e io che vorrei raccontare.

Sono in alto mare, sono confusa, sto facendo la mia prima copia e sono indecisa tra due trame differenti, effettivamente potrei dividerle e creare due manoscritti, non lo so.

Per ora ho deciso di continuare questo racconto e poi, man mano che le dita premono i tasti e formano parole, mi immergo nella storia e verrà tutto in automatico.

Una famiglia amata e molto unita, una disgrazia lavorativa, la tragedia e poi quasi come se fosse un miracolo un trasferimento che cambiò completamente le loro scelte, le loro giornate standard e grazie a quel cambiamento, capirono il loro destino.